Il cinema italiano da trentenni

Visto che il cinema italiano è morto e stramazzato, quei pochi segni di vita e vitalità che ancora si riescono a trovare in giro, bisogna premiarli andando al cinema e pagando il biglietto, nella speranza di una resurrezione del cinema italiano. Da cinque o sei anni il cinema italiano si è accorto che esistono i trentenni. Da un paio di anni si è accorto che esistono i precari. Quindi rassegnatevi e sappiate che in questo momento storico il cinema italiano, anche quello decente, ci parlerà esclusivamente di trentenni e precari. Queste le cose migliori che trovate sugli schermi: al festival di Venezia, quest’anno tutti erano entusiasti di "Non pensarci": da vedere uscite carichi e sorridenti. "Riprendimi" è un mockumentary cioè un finto documentario su una coppia di giovani precari che sembra essere molto interessante, soprattutto per la bravissima attrice protagonista. "Cover boy" intriga ma, probabilmente non resisterà più di tre giorni sugli schermi. Ultimamente Virzì non mi piace, ma pare che "Tutta la vita davanti" sia meglio dei suoi ultimi e soprattutto, dicono che il libro da cui è tratto, "Il mondo deve sapere" sia potente.
Se proprio vi costringono ad andare a vedere uno di quei film coi comici, l’unico che si può vedere è "Amore bugie e calcetto" lo sceneggiatore è Bonifacci quello di "E allora mambo" e "Tandem" che erano simpatici.
Venerdì uscirà, invece, un film non italiano di cui si parla già molto, "Cose da fare prima dei trenta"...ma potrebbe essere una boiata pazzesca. Vediamo

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