Leoni d’oro e conclusioni Placide:Mostra del cinema di Venezia finita e “Il grande sogno” infranto

Vince Lebanon, duro, un colpo allo stomaco, girato tutto dentro un carroarmato, e il mondo esterno, visto solo da un mirino. Un film sull’insensatezza della guerra. Premio speciale della giuria invece a Soul Kitchen commediola Turco-Tedesca di Fatih Arkin (La sposa turca) girata bene e che incasserà un sacco di soldi. Poi meritatissima coppa Volpi a Colin Firth che si carica sulle spalle Single man, il commovente film di Tom Ford (lo stilista) film tutto giocato sul “dolore trattenuto” che Firth indossa come una maschera. Il film a tratti è “un po’ troppo” ma non saprei spiegare “troppo” cosa…. spesso cita nella forma, In the mood for love, film che adoro, ma francamente poteva evitare. Colin Firth è comunque, spaziale, il momento della telefonata, tutta sul suo volto senza stacchi, o quando prende il muso del cane ci appoggia il viso e dice “Sa di toast imburrato”, ho fatto un laghetto di lacrime.
I film Italiani, invece, sono giustamente ignorati, solo la coppetta Volpi alla Rappoport per “La Doppia Ora”, e un inspiegabile premio di consolazione, per la miglior attrice “emergente” a Jasmine Trinca, già al suo ottavo grosso film, dalla Stanza del figlio passando per La meglio gioventù…
Che dire di Placido.. si incazza talmente con tutti, che mi sta quasi diventando simpatico.
Il problema del suo film è soprattutto la sceneggiatura, che è un susseguirsi di pilloline di 68, una sfilza di clip, in stile televisivo. Quel che dispiace è che si vede che ci credeva, e c’ha speso un bel po’ di tempo e soldi, spesso buttati via a sproposito, e accumula citazioni, materiali di repertorio, canzoni epocali, ma tutto buttato lì a fare colore, a “fare 68”, è chiaro che nella sua testa voleva fare “The dreamers” di Bertolucci però “alla Placido”, e quel che è uscito fuori è “Il grande sogno” che più che “The dreamers” ricorda la fiction tv “Raccontami”. La differenza tra il suo modello, (Bertolucci), e il risultato che Placido raggiunge con questo film, può essere sintetizzato dalle due canzoni di chiusura: Bertolucci chiude The dreamers con Edith Piaf che canta Je ne regrette rien,Placido chiude il suo film con Giorgia che canta “Per ora” testo di Michele Placido. Direi che si commenta da solo.

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