Ieri in sala "Videocracy" documentario amaro, non tanto sulle nefandezze politiche di questi anni, ma sul vuoto cosmico, sull'azzeramento culturale e sull'abbruttimento interiore del popolo italiano, dirette conseguenze di trent'anni di Videocrazia. La forza dilagante di questa "Videocrazia" non sta solo in un uomo e nei suoi soldi,ma in un sistema televisivo/culturale capace di farci credere che "ideologia", "valori" sono parole brutte e antiche, e che le uniche cose che contano nella vita sono: apparire in tv, fare soldi senza saper fare niente e vantarsene, avere corpi perfetti e tatuati, avere la villa in Sardegna, fare i festini, darla o darlo per una comparsata da tronista e velina. Quasi un film horror, sfilano infatti una serie di mostri tremendi inquietanti ma "apparentemente" bellissimi. Lele Mora, il più importante agente televisivo italiano, gran burattinaio di tutto ciò che circola in tv, vestito di bianco, come un angelo del male, nella sua villa che è la versione gay di Villa Certosa, circondato da aspiranti tronisti, mostra fiero e sorridente il suo cellulare che come screensaver ha la scritta "onore al fascio" e dentro ha caricati i "videoclip" degli inni di Mussolini. Ne mostra uno e dice: "Carino,vero?". Corona, creato dallo stesso Lele Mora, che estorce col ricatto denaro ai vip, e ne va fiero perchè è "un robin hood moderno che estorce ai ricchi per dare a se stesso". Ma la cosa più triste sono le centinaia di persone che si fanno la foto insieme a Corona e gli dicono: "sei un idolo", le centinaia di persone che vanno a vedere i provini di Veline, nei centri commerciali, le centinaia di persone che vanno a fare i provini in tv disposte ad umiliarsi per la telecamera, o il ragazzo "talento incompreso" di xfactor che cerca da 12 anni di sfondare in tv "studiando per diventare un incrocio fra Riky Martin e Van Damme"(?!).
Così "intelligenza", "vergogna", "pudore", "buon senso", "correttezza", "onestà", "indignazione", sembrano parole così lontane, così fuori moda, così da vetero comunisti.
E le uniche parole da ricordare sono quelle del nuovo Inno di Forza Italia, fatte apposta per essere cantate tutti assieme, scaricatevi il videoclip e cantate:
Presidente siamo con te!
e Menomale che Silvio c'è....
Così "intelligenza", "vergogna", "pudore", "buon senso", "correttezza", "onestà", "indignazione", sembrano parole così lontane, così fuori moda, così da vetero comunisti.
E le uniche parole da ricordare sono quelle del nuovo Inno di Forza Italia, fatte apposta per essere cantate tutti assieme, scaricatevi il videoclip e cantate:
Presidente siamo con te!
e Menomale che Silvio c'è....
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