Genova: Mazurka Clandestina Zeneize. E' successo sabato notte a Genova

Forse saranno le mazurke, sarà il romanticismo, sarà ballare avvinghiati, saranno i baci rubati sulla musica di un organetto, sarà un cerchio composto da centinaia di persone che non si conoscono, ma si tengono per mano e ballano una danza popolare del 700 per tutta una notte, in luoghi che niente centrano con le mazurke, nè con il romanticismo.
Forse sarà tutto ciò, che ci salverà da questo mondo che va a rotoli.
E lo sanno bene i "romantici" danzatori di mazurke, che da qualche anno si ritrovano, a Milano, a Torino, a Napoli, sotto i portici del centro, nelle piazze, in galleria, e ballano per tutta la notte la Mazurka. Le chiamano le notti della Mazurka clandestina. Basta un piccolo amplificatore, basta qualcuno con il violino e una fisarmonica, o un organetto. E' successo anche a Genova sabato 26 notte, dalle 22 fino alle sei del mattino, in un luogo magico, nascosto e ai più sconosciuto, Galleria Darsena tra il Museo del mare e la facoltà di economia. Si, si, a Genova. Ma non potevo dirvelo era una notte "clandestina" e la mazurka clandestina, si deve venire a sapere così..da amici, da sms, mail, facebook e soprattutto passaparola di strada e ci si ritrova incredibilmente in una notte magica come quella di sabato. Centinaia di persone, più di 300, almeno fino alle alle 2, eppoi fino alle quattro almeno un centinaio, eppoi fino alle 6 almeno una cinquantina, instancabili a ballare e suonare. Per questa Mazurka Clandestina Zeneize, c'era gente venuta apposta da Napoli, da Torino, da Roma, da Milano, e hanno continuato a ballare fino al treno che li ha riportati a casa. C'erano ovviamente anche i genovesi, di tutte le età, e distribuivano crostini al pesto, torte salate, torte dolci, e ballavano. C'erano delle coppie di ballerini, marito e moglie, sulla sessantina, genovesi, che instancabili e sorridenti, hanno continuato a danzare fino alle 4, e poi prima di andar via, passavano in giro, a chiedere se qualcuno aveva bisogno di ospitalità, che avevano un divano, che avevano 2 posti letto, che potevano, ospitarli per una colazione calda. Giuro li ho visti e li ho sentiti. Ed erano genovesi. E soprattutto sorridevano.
Sarà stata la musica, saranno stati i violini, sarà stato l'organetto suonato da Furio in quel modo straziante e appassionato, sarà che sto invecchiando, ma la Mazurka clandestina genovese è stata una di quelle notti così belle, che un pò ti viene il magone, e ti si gonfia il cuore.

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