Costruire cose non è ricostruire

Un anno e mezzo cruciale per Genova, dove insieme ad un ponte sembra essere crollata un'idea di città. Una cittá che in realtá, da decenni, non aveva più una idea di se stessa.
Un anno e mezzo in cui Genova e i genovesi si stanno cercando e qualcuno di loro sta pure cercando di riproporre davvero una nuova idea di città. Ma, ma... Genova non è mai una sola cosa, non è mai una sola idea. E spesso le migliori rimangono nella testa e nelle parole di chi le ha pensate. Così un anno e mezzo dopo il crollo del ponte, la ricostruzione di una nuova stagione per questa città, la ricerca di questa benedetta nuova identità per Genova, è stata, nei fatti, soprattutto la riproposizione di una idea sbagliata. Una idea che banalmente associa il ricostruire al costruire. La cultura del cemento, l'unica che in questa città trionfa da 70 anni. L'unica che è sopravvissuta, si è sbriciolata e prontamente è stata rimessa in piedi. Cemento su cemento. Ma il cemento non è cultura. Immaginare un futuro per questa città non è immaginare nuovi Ponti, nuove strade, nuove torri, nuove case. Ricostruire non è costruire cose, è costruire idee. e le idee sono fra le poche cose che si costruiscono senza cemento. Ma per dargli un senso bisogna trasformarle in azioni, e il dolore e la rabbia per quella assurda tragedia doveva essere il motore per metterle in atto. Ho il sospetto che questa città abbia nuovamente perso una occasione per rinascere e ripartire questa volta davvero sulla strada giusta. Una strada con poco, pochissimo cemento. #pontemorandi #ricostruzioneponte #genova #genovariparte

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